Una giovane Emmanuelle Béart, praticamente sempre nuda dall’inizio alla fine del film, è il valido motivo per guardarsi La bella scontrosa, film di quattro ore, poi ridotto a due dal regista Jacques Rivette, interamente dedicato alla nascita di un quadro. Ispirato a una novella di Honoré de Balzac e vincitore del Gran premio della giuria a Cannes nel 1991, è indubbiamente meno digeribile di una bella commedia all’italiana o di uno spaghetti western. Ma il nudo integrale di Emmanuelle Béart è un ottimo trait d’union tra chi ama il cinema d’introspezione e noi cafoni del cinema di genere. Scheda e clip, come sempre, sono nei nostri archivi.
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