Il senso della vertigine è un raro film italiano realizzato dal regista Paolo Bologna. Girato nell’estate del 1988 con una troupe ridotta e molte scene in esterni, il film si ispira ai gialli americani e alla letteratura italiana. Esplora la vita di Giacomo, un ex calciatore di provincia la cui esistenza monotona viene sconvolta dall’incontro con Sara (Rosella Testa), sospettata dell’omicidio del marito. La pellicola, ambientata in un paesaggio lacustre, fonde elementi del giallo con un’analisi profonda della vita di provincia, vista come una dimensione metafisica dell’esistenza.
Al ventiquattresimo minuto Rosella Testa è distesa nuda su un letto. Un ragazzo avvicina la testa al suo seno. I due discutono della loro relazione. Rivediamo Rosella Testa nuda ventitrè minuti dopo, immersa nelle acque di un laghetto, di notte. Insieme a lei c’è un uomo. Sette minuti dopo, Rosella entra in camera da letto mentre si sta togliendo le mutande. Ci mostra un nudo integrale, poi si infila sotto le coperte.
Al ventiquattresimo minuto Rosella Testa è distesa nuda su un letto. Un ragazzo avvicina la testa al suo seno. I due discutono della loro relazione. Rivediamo Rosella Testa nuda ventitrè minuti dopo, immersa nelle acque di un laghetto, di notte. Insieme a lei c’è un uomo. Sette minuti dopo, Rosella entra in camera da letto mentre si sta togliendo le mutande. Ci mostra un nudo integrale, poi si infila sotto le coperte.