Con Son de mar (AKA Sound of the Sea) Bigas Luna ci racconta una storia di amore, lacrime e tanto sesso. Un uomo e una donna si incontrano, si piacciono, si amano e fanno un figlio insieme. Lui muore in un naufragio e lei si rifà una vita con un altro uomo. Poi però si scopre che il primo uomo non era morto.
Al ventunesimo minuto Leonor Watling e un uomo stanno visitando una grotta. Si fermano e lui le abbassa la maglietta per liberare il seno, poi le lecca un capezzolo e stuzzica l’altro con un polpastrello. Cinque minuti dopo, i due entrano in una stanza d’albergo. Lei si toglie le mutande da sotto il vestito e lo guarda maliziosa, poi si siede sul letto a gambe larghe. Lui la raggiunge e le sfila il vestito per baciarle il seno, poi fanno sesso. Ventuno minuti dopo, Leonor Watling si mette a cavalcioni di un uomo, a letto. Il seno le esce dalla vestaglia mentre lo cavalca. Otto minuti dopo Leonor e un uomo sono distesi a letto nudi e abbracciati. Hanno fatto sesso, ma non li abbiamo visti. Quattro minuti dopo lei si stende sul marmo della cucina e lui la masturba. Dopo altre quattro minuti il regista ci presenta una sequenza di scopate tra Leonor Watling e un uomo. In un minuto e mezzo ci riassume i loro amplessi di qualche giorno. Ventiquattro minuti dopo guardiamo un nudo integrale di Leonor Watling, che è distesa su un letto d’obitorio accanto al corpo nudo del suo amato, in una scena tutt’altro che macabra.
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