Featured | Agosto 8, 2024 | Written by Ottobre 9, 2024

Emmanuelle: L’Icona Erotica che Rivoluzionò la Cultura Pop (Capitolo Secondo: I sequel)

Il successo di Emmanuelle al botteghino è altissimo, quindi si pensa subito a um sequel, che arriva l’anno seguente. Ma siamo solo all’inizio di una saga longeva, e dopo il secondo capitolo ne arrivano molti altri.

Sylvia Kristel è ancora il volto di questa eroina erotica, ma stanno per arrivare i primi cambiamenti.

Emmanuelle: L’antivierge

Il secondo capitolo delle avventure cinematografiche di Emmanuelle esce nel 1975 con il titolo Emmanuelle: L’antivierge. Alla regia c’è Francis Giacobetti, noto fotografo francese al suo debutto come regista cinematografico. Il film segue Emmanuelle a Hong Kong, dove esplora ulteriormente la sua sessualità attraverso nuove esperienze erotiche, inclusa una relazione con una giovane archeologa di nome Anna-Maria.

Il film ottiene un grandissimo successo, tanto da superare i risultati del primo: 500.000 spettatori solo a Parigi nella prima settimana. Giacobetti utilizza tecniche innovative per l’epoca, come l’uso di teleobiettivi per creare un’atmosfera voyeuristica. La musica, composta da Francis Lai, vince un premio César. In alcuni paesi, il film subisce tagli significativi. In Giappone, ad esempio, vengono censurate le scene di nudo frontale.



Il massaggio tailandese diventa una delle scene più famose e imitate dell’epoca. Una delle massaggiatrici è Laura Gemser, altra icona del cinema erotico.

Emmanuelle: L’antivierge è considerato da molti critici come il punto più alto della serie originale, combinando erotismo sofisticato con una produzione di alta qualità e temi socialmente rilevanti per l’epoca.

Goodbye Emmanuelle

Il terzo capitolo della saga arriva due anni dopo, per la regia di François Leterrier. Ambientato alle Seychelles, il film segue Emmanuelle e suo marito Jean in un’esplorazione di nuove dinamiche relazionali, incluso il poliamore. Emmanuelle si innamora di un regista americano, mettendo alla prova i limiti del suo matrimonio aperto. È il primo film occidentale girato interamente alle Seychelles, contribuendo a promuovere l’arcipelago come destinazione turistica esotica. La musica di Serge Gainsbourg e la canzone Goodbye Emmanuelle di Pierre Bachelet diventano hit indipendenti dal film.

Il film conclude la trilogia originale con Sylvia Kristel nel ruolo di Emmanuelle. A differenza dei predecessori, questo capitolo ha un tono più serio e riflessivo, esplorando le conseguenze emotive della libertà sessuale. C’è anche un cameo di Olga Georges-Picot, nota attrice francese, che appare in un ruolo secondario ma significativo.

Emmanuelle 4

Sette anni dopo, i registi Francis Leroi e Iris Letans portano al cinema il quarto capitolo della serie. Il film introduce una “nuova” Emmanuelle che, dopo una chirurgia plastica, assume una diversa identità per sfuggire al suo passato ed esplora nuove avventure sessuali in Brasile e alle Seychelles. Sylvia Kristel appare all’inizio del film, pronta per sedersi sul lettino del chirurgo. Dopo l’operazione ci viene presentata la nuova Emmanuelle, che ha il volto di Mia Nygren. È il primo ruolo importante per questa attrice svedese, che ha solo 24 anni all’epoca.

Il film riceve critiche miste, con alcuni che apprezzano il rinnovamento della serie, mentre altri lo trovano meno sofisticato dei predecessori. Emmanuelle 4 segna comunque un punto di svolta, adattando il personaggio ai gusti degli anni ’80 e aprendo la strada a una nuova era di film erotici più espliciti.

Emmanuelle 5

Nel 1985, la ASP Films, proprietaria del franchise Emmanuelle, contatta il regista polacco Walerian Borowczyk per dirigere il quinto capitolo della serie. Lui accetta entusiasta, ma presto si trova in conflitto con i produttori. Ci sono problemi per il casting e per le sue scelte di regia. In una intervista rilasciata alla rivista Video Watchdog nel 1994, Borowczyk racconta che quasi tutto il film è stato realizzato dal suo assistente Steve Barnett.

Emmanuelle è interpretata da Monique Gabrielle, ma nessuno ci spiega perché il suo volto è cambiato dal film precedente. È una donna libera, che gira film erotici e gestisce uno studio di danza nel suo loft a Parigi.

Esistono almeno tre versioni del film. La prima è la versione cinematografica europea, nota anche come “versione Borowczyk”. La seconda è la versione statunitense, che include nuove scene prodotte da Roger Corman e dirette da Steve Barnett. I membri del cast originale, così come i nuovi attori, vengono portati a Los Angeles un anno dopo per girare le riprese aggiuntive. Questa versione viene completata nel 1987 e utilizza anche le riprese scartate di Borowczyk. Infine, c’è una versione home video francese, con l’aggiunta di sequenze hardcore che non includono nessuno del cast principale.

Emmanuelle 6

Altro cambio di volto per Emmanuelle, che in questo film del 1988 diretto da Bruno Zincone è interpretata dalla giovane attrice austriaca Natalie Uher. La nostra eroina torna dal Venezuela ed è vittima di un’amnesia. Con l’aiuto di uno psichiatra, fa affiorare i ricordi dei giorni passati.

Anche per questo film esistono versioni differenti. Esiste una versione softcore di circa 80 minuti e una versione di 91 con alcuni inserti hardcore diretti da Jean Rollin. Il personaggio di Emmanuelle inizia a essere snaturato e il film incassa molto poco.

Emmanuelle au 7ème ciel

Questo è l’ultimo episodio della saga principale di Emmanuelle e vede il ritorno di Sylvia Kristel nei panni del personaggio. La regia è di Francis Leroi ed è l’ultimo film a essere distribuito nelle sale cinematografiche. Tutti i futuri episodi verranno realizzati come film per la TV.

Emmanuelle ora gestisce un laboratorio di realtà virtuale che usa i ricordi e i desideri dei suoi clienti per aiutarli a raggiungere l’estasi sessuale o aiutarli a guarire, a seconda del loro problema. La prima a essere aiutata è un’amica di Emmanuelle, traumatizzata da un’esperienza sessuale giovanile, quando una suora le ha spruzzato addosso acqua gelida dopo averla scoperta a fornicare con un ragazzo. Ovviamente, Sylvia Kristel non si spoglia. Nei flashback del suo passato la nostra eroina è interpretata da Annie Bellac, che recitò soltanto in questo film.


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