Goodbye Emmanuelle

Regia di: François Leterrier

Nudometro:

Goodbye Emmanuelle (AKA Emmanuelle 3) è il terzo capitolo di quella che è considerata la trilogia classica della lunga saga di Emmanuelle, quella ispirata ai romanzi di Emmanuelle Arsan. Dopo Bangkok e Hong Kong, questa volta Emmanuelle (interpretata ancora da Sylvia Kristel) vola alle Seychelles, dove conosce il regista Grégory. Tra i due nasce un sentimento che spinge la donna a riflettere sulla sua vita e a mettere in discussione il suo matrimonio. La filosofia dell’amore libero le ha dato meno di quello che pensava e ora la donna decide di dedicarsi a un amore monogamo con il regista, mentre il marito si strugge e prova a riconquistarla.
Il film inizia con la nostra Sylvia Kristel immersa in un bagno rilassante, aiutata dalla cameriera Angélique (Radiah Frye). Più tardi, la cameriera si occupa anche dei bisogni sessuali di Emmanuelle. Una performance lesbo, che si trasforma in un threesome quando il marito di Emmanuelle torna a casa. Dopo il sesso, la coppia parte per le Seychelles, dove sono ospiti di una famiglia di amici. Segue una scena con Sylvia Kristel baciata tra le cosce, poi un threesome con Charlotte Alexandra e Olga Georges-Picot, e infine un intrigante nudo integrale di Charlotte Alexandra. Sette minuti dopo, assistiamo a una scena post coitale con Sylvia Kristel. Lei è nuda e distesa, poi si alza per rivestirsi. Dopo quattordici minuti senza scene di nudo, Sylvia Kristel è di nuove nel letto con un uomo, per una breve sequenza di sesso.
Ormai Emmanuelle è in crisi e le scene erotiche calano drasticamente. Fortunatamente, Caroline Laurence ci viene in aiuto, deliziandoci con una danza in topless attorno al fuoco. Il ballo dura poco, perché inizia una rissa, ma serve a riaccendere la passione di Emmanuelle. Un istante dopo assistiamo a Sylvia Kristel nuda sul bagnasciuga, impegnata in una lunga scopata con un uomo. Questa è l’ultima scopata del film, che rivediamo venti minuti dopo come un ricordo della donna. Apparentemente, la saga si conclude qui, anche se i mille film che seguiranno ci dicono il contrario.

Nude scenes

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