King Kong Lives (AKA King Kong 2) è il seguito del film King Kong, uscito dieci anni prima, remake di un film del 1933. Pensavamo che il gorilla gigante fosse morto, invece è in coma in un istituto medico in Georgia. L’esploratore Hank Mitchell trova una femmina della stessa specie nel Borneo e la porta nella stessa università. Grazie al plasma della femmina i dottori possono operare Kong e impiantargli un cuore artificiale. Ad operazione riuscita, Kong si innamora dell’esemplare femminile e scappa con lei sulle montagne, mettendola incinta. Siamo ben lontani dal lieto fine e ci saranno ardue prove per la coppia di gorilla e il nascituro, ma non vogliamo spoilerare. Il film, a differenza del precedessore, ha poco riscontro da pubblico e critica. Costato dieci milioni di dollari, ne incassa meno di cinque. Inoltre è candidato ai Razzie Awards del 1986 per i Peggiori effetti visivi.
C’è qualcosa di positivo nei 100 minuti di durata di questo film? Sicuramente i secondi nei quali sono protagoniste le belle tette di Linda Hamilton. Al quarantacinquesimo minuto l’attrice salta fuori da un sacco a pelo e per pochi istanti ci mostra le tette. Segnaliamo anche una sequenza all’aeroporto quindici minuti dopo, nella quale Linda indossa una canottiera attilata senza niente sotto, con i capezzoli duri.
C’è qualcosa di positivo nei 100 minuti di durata di questo film? Sicuramente i secondi nei quali sono protagoniste le belle tette di Linda Hamilton. Al quarantacinquesimo minuto l’attrice salta fuori da un sacco a pelo e per pochi istanti ci mostra le tette. Segnaliamo anche una sequenza all’aeroporto quindici minuti dopo, nella quale Linda indossa una canottiera attilata senza niente sotto, con i capezzoli duri.